Chi siamo

LIBERA ASSOCIAZIONE GRUPPO STORICO S.ORESTE

Il Gruppo Storico nacque dall’idea di inserire nell’ambito della festa di S. Edisto, a partire dal 1991, la rievocazione di avvenimenti di storia paesana quali la scaramuccia tra S.Oreste e Civita Castellana, avvenuta nel 1523 per una contesa sul confine tra le due comunità, il processo a Francischiello, l’elezione del Podestà e dei Priori. Non sarebbe stato possibile rappresentare in maniera opportuna questi eventi se non per mezzo di figuranti in abiti dell’epoca. In particolare era necessario allestire un corteo che, rappresentando gli abitanti di tutte le contrade del centro abitato entro le mura castellane (attuale centro storico), introducesse gli spettatori, con la maggior verosimiglianza possibile, nell’atmosfera tipica del periodo in cui erano accaduti i fatti rappresentati. Dopo la prima rappresentazione, in cui sono stati affittati i costumi, si è fatta strada, tra il gruppo dei figuranti, l’idea di ripetere annualmente la manifestazione,

vista la buona accoglienza ottenuta dal pubblico, si decise, dunque,dopo aver effettuato varie ricerche storiche sui costumi dell’epoca nel nostro territorio, di acquistare la stoffa per la ricostruzione degli abiti dei componenti il corteo storico, e quindi, grazie all’impegno dei figuranti, si è potuta proseguire l’attività del Gruppo storico.

Nel corso degli anni dal 1991 al 1995, il gruppo dei partecipanti si è ampliato ed ha partecipato a manifestazioni anche al di fuori della nostra comunità,( Epifania a S.Pietro a Roma, la consegna dell’olio per la lampada votiva ad Assisi, al Natale di Roma, alla consegna dell’olio ‘bono aVignola – MO-, oltre che ad altre manifestazioni nei paesi del circondario.
Nel 1996 il gruppo si è costituito in Associazione con il nome di “Libera Associazione Gruppo Storico di S.Oreste” ed ha proseguito il suo lavoro
con dedizione e spirito di sacrificio da parte di tutti gli associati che, non solo si sono autotassati per poter far fronte alle esigenze dell’associazione ma, in prima persona, hanno lavorato per far si che le iniziative prese andassero a buon fine.
Quindi dal 1996 il Gruppo Storico si è evoluto ed ha cominciato ad allestire, nel corso dell’estate Santorestese, delle rappresentazioni a carattere storico culturale come “Al ritorno del tempo perduto” dove veniva ricostruito uno spaccato di vita paesana nel cinquecento, di qui la proposta della taverna con menù tipico delle classi meno abbienti dell’epoca, la rievocazione degli antichi mestieri con la partecipazione di artigiani provenienti anche dalle regioni vicine, la riproposizione di giochi popolari caduti in disuso e tornei con la partecipazione di gruppi di arcieri.

Purtroppo la mancanza di fondi ha ridimensionato le ambiziose idee dell’Associazione che, comunque, non si è persa d’animo ed ha saputo rigenerarsi allestendo, grazie alla buona volontà e alla ricerca sulle musiche e sui balli dell’epoca della nostra coreografa, un nutrito gruppo di ballo composto da circa 20 elementi tra cui moltissimi ragazzi e ragazze, che ha già avuto modo di essere apprezzato sia nel nostro Paese che nei paesi dove è stato invitato ad esibirsi. Dallo scorso anno l’Associazione ha rivolto la sua attenzione alla vita

quotidiana del XVI° secolo, nelle sue varie sfumature. Il primo argomento affrontato è stato quello dei divertimenti di corte. Lo spettacolo proposto in occasione della festa della Madonna di maggio del 2000, consisteva nella ricostruzione di intrattenimenti che potevano essere offerti ad un personaggio importante in visita alla comunità quale poteva essere il Cardinale Alessandro Farnese, padrone del territorio di Santo Resto, in occasione dell’emanazione del nuovo

statuto nel 1576, rifacendosi agli intermezzi, brevi azioni sceniche (danze, brani musicali, letture) che all’epoca servivano ad intrattenere il pubblico durante gli intervalli di un opera teatrale, il gruppo ha proposto una serie di letture ( Dante, Petrarca, Leonardo Da Vinci, Poemio degli Statuti di Santo Resto) alternate a momenti di danza. Successivamente ci si è occupati dello

studio della cucina cinquecentesca, attraverso le ricette di un cuoco che lavorava alla corte di papa Pio V ( Bartolomeo Scappi 1570), testimonianze di opere letterarie contemporanee

(Bertoldo e Bertoldino) e ricette locali. Sempre con lo stesso spirito per il 1° maggio del 2001 è stata proposta la “ festa di primavera” dedicato al popolo con musiche, balli in costume da popolani e distribuzione di prodotti tipici, mentre per la festa della Madonna di maggio è stata dedicata ai nobili.
Per il 2002, il 1° maggio è stata riproposta la “festa di primavera” come l’anno precedente, mentre per la Madonna di maggio è stato rappresentato un contratto di matrimonio tra due nobili, sempre accompagnato da balli, musiche e letture.